Project by: Studio GISTO (Alessandro Mason, Matteo Giustozzi) with Hund Studio (Ernesto Bellei, Antonio Di Cicco, Simone Melis, Federico Bergonzini) / Collaborators: Pietro Lora, Aljoša Marković / Photos: Aljoša Marković, Marco Cappelletti with Filippo Rossi and Eugenio Schirone, Hund Studio
We live in an era of mass extraction that has been going on for almost a century. We need to rethink our development models but also transition systems at the same time. One theme is the transformation of material already extracted and in circulation present throughout the planet.
Starting from the “Inerti” project, from the researches developed and from the data collected, we propose a model of transformation of materials coming from demolition that takes inspiration from the agricultural and social world (oil mills, social cellars, cooperative and associative systems) horizontal, open and convivial places, structurally and ideologically opposed to mass production systems.
The attempt of this project is therefore to make demolition accessible to all, a social and collaborative practice, an opportunity for exchange and collective growth.
Starting from the “Inerti” project, from the researches developed and from the data collected, we propose a model of transformation of materials coming from demolition that takes inspiration from the agricultural and social world (oil mills, social cellars, cooperative and associative systems) horizontal, open and convivial places, structurally and ideologically opposed to mass production systems.
The attempt of this project is therefore to make demolition accessible to all, a social and collaborative practice, an opportunity for exchange and collective growth.
Viviamo un’epoca di estrazione di massa che prosegue da quasi un secolo. Dobbiamo ripensare i nostri modelli di sviluppo, ma parallelamente anche i sistemi di transizione. Un tema è la trasformazione di materia già estratta ed in circolo presente in tutto il pianeta.
Partendo dal progetto “Inerti”, dalle ricerche sviluppate e dai dati raccolti proponiamo un modello di trasformazione di materie provenienti da demolizione che prende ispirazione dal mondo agricolo e sociale (frantoi, cantine sociali, sistemi cooperativi ed associativi), luoghi orizzontali, aperti e conviviali, strutturalmente e ideologicamente opposti ai sistemi di produzione di massa.
Il tentativo di questo progetto è quindi di rendere la demolizione accessibile a tutti, una pratica sociale e collaborativa, un’occasione di scambio e di crescita collettiva.
Partendo dal progetto “Inerti”, dalle ricerche sviluppate e dai dati raccolti proponiamo un modello di trasformazione di materie provenienti da demolizione che prende ispirazione dal mondo agricolo e sociale (frantoi, cantine sociali, sistemi cooperativi ed associativi), luoghi orizzontali, aperti e conviviali, strutturalmente e ideologicamente opposti ai sistemi di produzione di massa.
Il tentativo di questo progetto è quindi di rendere la demolizione accessibile a tutti, una pratica sociale e collaborativa, un’occasione di scambio e di crescita collettiva.